La decisione della Banca centrale europea (BCE) di innalzare nuovamente i tassi di interesse di 75 punti base, con un tasso di riferimento principale che passa al 2% rispetto all’1,25% (fino a pochi mesi fa il tasso era negativo, pari al – 0,5%), avrà significative ripercussioni anche sui mutui e sui prestiti.
Con il rialzo voluto dalla BCE la rata dei mutui a tasso variabile potrebbe subire, secondo alcune previsioni, un incremento fino a 50 euro in più al mese, mentre per i mutui a tasso fisso invece l’incremento dei costi potrebbe arrivare al 7%. Resteranno invariate le condizioni nel caso di un mutuo a tasso fisso già esistente ma chi vorrà accedere a questo tipo di mutuo dovrà pagare molto di più rispetto allo scorso anno a causa della crescita dei tassi di interesse.
Una decisione già presa dalla BCE a luglio con un aumento dei tassi dello 0,50% che a settembre ha portato ad una crescita media degli indici dei mutui variabili dal 2,07% al 2,17%.
Una simile scelta da parte di Francoforte in un periodo in cui le famiglie italiane sono già alle prese con il caro bollette e con un aumento record dei prezzi peserà ulteriormente sugli italiani.
Alcune possibili soluzioni per affrontare l’imprevisto aumento dei tassi potrebbero essere l’estinzione anticipata dei prestiti o la surroga che possono consentire la rinegoziazione del mutuo con altro istituto di credito a condizioni migliori (tasso inferiore, allungamento del prestito e riduzione della rata).
Per la rinegoziazione con lo stesso istituto di credito la proposta deve essere calibrata su misura sulla situazione del cliente in difficoltà e può consentire la riduzione o sospensione della rata, l’allungamento del piano di ammortamento (di regola 5 anni sul tasso fisso, 10 anni sul variabile), un accordo di consolidamento e un piano di rientro su scoperti di conto corrente.
L’aumento dei tassi di interesse, e quindi della rata del mutuo variabile, specialmente se unito ad un generale incremento del costo della vita ed in particolare delle bollette energetiche (luce e gas) può portare ad una situazione di sovraindebitamento. Il consumatore sovraindebitato può far ricorso al piano di ristrutturazione dei debiti che ha contenuto libero e può prevedere la proposta di pagamento anche parziale dei debiti anche privilegiati o ipotecari qualora la proposta consenta una soddisfazione non inferiore alla prospettiva liquidatoria. E’ possibile prevedere la continuazione del contratto di mutuo se i pagamenti sono stati regolari o se il giudice autorizza il pagamento del debito scaduto.
Per accedere alla procedura, il consumatore non deve aver determinato la situazione di sovraindebitamento con dolo o colpa grave (requisito della meritevolezza). Non si ritiene che il debitore abbia colpa se il sovraindebitamento derivi da eventi non prevedibili (quali l’aumento dei tassi e l’incremento dei costi dell’energia).
Rivolgiti agli sportelli Riparto. I nostri consulenti ti aiuteranno gratuitamente a trovare la soluzione migliore per rinegoziare il tuo mutuo, per prevenire situazioni di sovraindebitamento o per accedere alle procedure di composizione della crisi.