Carte di credito

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Le carte di credito sono spesso strumenti molto utili per poter effettuare pagamenti che vengono addebitati sul conto, di regola il mese successivo. Spesso, però, se non utilizzate in maniera responsabile, alcune carte (“revolving”) possono far accumulare debiti in maniera poco consapevole con costi altissimi che oggi possono superare il 23% (la soglia d’usura è il 23,77%).

Per evitare sorprese e per utilizzarle correttamente è necessario conoscere meglio le carte di credito.

La carta di credito è una tessera con una banda magnetica e un microchip che contiene i dati identificativi del titolare e dell’istituto bancario che l’ha emessa. 

Con una carta di credito è possibile effettuare pagamenti online o in negozio e prelevare da sportelli bancomat o postamat convenzionati con il circuito della carta, sia in Italia sia all’estero. Inoltre, presso gli sportelli automatici convenzionati è possibile prelevare, ricevere informazioni sul saldo disponibile o sui movimenti effettuati, effettuare disposizioni di pagamento, domiciliazione di addebiti diretti SSD (servizio elettronico di incasso preautorizzato) ed effettuare pagamenti o incassare denaro servendosi di altri intermediari.

La particolarità di questa carta è che l’addebito è successivo al momento della transazione. La banca mette a disposizione del cliente una somma di denaro (fido) che può essere utilizzata a sua discrezione, con l’obbligo di restituzione attraverso rimborsi periodici in una o più soluzioni. Il credito è concesso fino al raggiungimento di un limite mensile accordato dall’ente (plafond).

Esistono tre tipi di carta di credito:

Con rimborso “a saldo”

Il rimborso a saldo prevede l’addebito delle spese sul conto del titolare entro il giorno 15 del mese successivo all’effettivo momento del pagamento. L’addebito prevede un’unica soluzione senza interessi. La carta di credito “a saldo” è quella più comune e utilizzata, generalmente viene offerta come servizio aggiuntivo all’apertura di un conto corrente.

Revolving

Consente di effettuare acquisti indipendentemente dai fondi disponibili sul proprio conto corrente, per ripagare poi il debito nei confronti dell’istituto finanziario con rate mensili di importo costante, che può essere eventualmente incrementato a discrezione del titolare.

L’entità del plafond dipende dall’affidabilità creditizia del titolare della carta.

Il cliente è naturalmente tenuto a effettuare il saldo delle singole rate entro le scadenze concordate: con i pagamenti rateizzati il titolare rimborsa non solo il credito concesso, ma anche gli interessi che sono calcolati sulle somme effettivamente utilizzate per gli acquisti.

Ad opzione

Offre la possibilità di scegliere se pagare l’addebito interamente il mese dopo (a saldo), oppure mediante rate mensili (revolving). L’opzione sarà chiesta al titolare per ogni pagamento effettuato con carta.

Per ottenere una carta di credito, in particolare una revolving, occorre avere un reddito dimostrabile, mentre per le carte legate a un conto corrente è sufficiente essere titolari del conto al quale la carta è abbinata, con una disponibilità che corrisponda almeno al plafond concordato con la banca.

A volte gli istituti di credito chiedono garanzie aggiuntive, che si rendono necessarie per tutelare la banca, contro la possibilità di mancato rimborso del credito in caso di reddito discontinuo del titolare, ma anche contro la possibilità di furto dei dati personali, visto il moltiplicarsi degli acquisti online che aumenta tale rischio, nonostante i circuiti di pagamento siano sempre più sofisticati dal punto di vista della sicurezza.

Per richiedere una carta di credito occorre compilare una domanda indicando numero di carta di identità, codice fiscale, la documentazione che attesti il reddito: busta paga se il richiedente è un lavoratore dipendente, cedolino se è pensionato, dichiarazione dei redditi in caso di lavoratore autonomo. È necessario il permesso di soggiorno in caso di richiedenti stranieri.

I costi da affrontare per il mantenimento di una carta di credito si dividono in fissi e variabili.

I costi fissi, se previsti, sono il canone annuo, l’emissione e/o il rinnovo della carta. I costi variabili riguardano invece la commissione sul prelievo di contante in Italia e/o all’estero – tenendo conto che per valute non euro potrebbero esserci costi aggiuntivi – la sostituzione della carta e le spese per le comunicazioni periodiche (se previste).

Se la carta è collegata ad un conto corrente bancario, occorre aver depositato una somma minima che coincida almeno con il plafond concordato.

L’ultimo elemento da tenere in considerazione quando si decide di richiedere una carta di credito è il circuito di pagamento internazionale, cioè il circuito che permette di effettuare transazioni economiche in completa sicurezza nel mondo. Visa e Mastercard sono i due circuiti più diffusi.

L’utilizzo di carte di credito come le revolving può comportare dei rischi. Una volta emessa la carta, l’individuo spende e si indebita quanto vuole secondo il piano di rientro concordato con l’emittente. Il problema principale è che spesso si spende di più di quel che si può o si ha effettivamente a disposizione sulla carta. Risulta quindi, poi, molto difficile restituire il denaro prelevato più gli interessi che aumentano con il passare dei giorni. Il mancato o ritardato pagamento della somma minima alla scadenza fa scattare immediatamente la segnalazione per iscrizione nelle liste. Prima di utilizzare carte revolving è bene quindi valutare: il tetto massimo di spesa; il tasso d’interesse applicato; le spese necessarie per ottenere la carta; la quota annuale da riconoscere alla società che ce la fornisce; spese, commissioni ed interessi che potrebbero essere applicati in caso di ritardi nel rimborso e eventuali richieste e/o obblighi di accendere assicurazioni.

Utilizzare delle carte di credito ha anche dei risvolti psicologici da tenere in considerazione. È stato dimostrato che quando paghiamo con le carte tendiamo non solo a spendere di più, ma anche a pagare di più per lo stesso oggetto o servizio, rispetto a quando paghiamo in contanti. Il motivo è che non dobbiamo “tirare fuori” di tasca i soldi.

Tenendo conto di tutti questi elementi, quale carta scegliere? La soluzione migliore è valutare le nostre necessità e come vorremmo utilizzare la nostra carta di credito.