Il merito creditizio: che cos’è e perché è importante?

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Quando si richiede un mutuo o un prestito, la banca o la finanziaria effettua una valutazione approfondita per determinare la capacità del cliente di restituire il denaro ricevuto. Questo processo, noto come valutazione del merito creditizio, rappresenta una sorta di “reputazione finanziaria” del cliente all’interno del sistema bancario.

Cosa misura il merito creditizio?

Il merito creditizio si basa sull’analisi dei comportamenti finanziari del richiedente. Nello specifico, viene esaminata la sua affidabilità come pagatore, considerando sia aspetti positivi che negativi, tra cui:

  • comportamenti positivi: regolare pagamento delle rate, estinzione puntuale dei debiti.
  • comportamenti negativi: ritardi nei pagamenti, morosità, insolvenze.

Un cliente classificato come “cattivo pagatore” rischia di vedersi negata la concessione di mutui, prestiti o altre forme di finanziamento.

Come verificare il proprio merito creditizio?

Per controllare la propria reputazione finanziaria, è necessario consultare i Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC), noti anche come “Centrali Rischi”. Questi sono archivi pubblici o privati che raccolgono informazioni sull’apertura e sull’andamento dei rapporti di credito.

Tramite i SIC, banche e finanziarie verificano:

  1. la puntualità dei pagamenti.
  2. l’affidabilità complessiva del cliente.
  3. altri dati rilevanti, come reddito, proprietà immobiliari e debiti fiscali.

Principali SIC in Italia

I principali Sistemi di Informazioni Creditizie attivi in Italia includono:

Obblighi degli intermediari e diritti del consumatore

Gli intermediari finanziari e i gestori dei SIC devono garantire l’esattezza e l’aggiornamento delle informazioni segnalate. Di contro, i consumatori hanno diritto a:

  • accedere ai dati registrati a proprio nome.
  • correggere eventuali errori.
  • aggiornare le informazioni, soprattutto in caso di regolarizzazione di irregolarità passate.

In caso di primo ritardo nei rimborsi, la banca è tenuta ad avvisare il cliente, dandogli la possibilità di rimediare. Tuttavia, un eventuale ritardo successivo nello stesso rapporto di credito sarà segnalato senza ulteriori avvisi.

Quanto durano le segnalazioni?

Le informazioni sui ritardi nei pagamenti vengono conservate per un periodo limitato, che varia in base alla gravità e alla regolarizzazione del ritardo:

  • ritardo inferiore a due rate: conservazione per 12 mesi dalla regolarizzazione
  • ritardo superiore a due rate: conservazione per 24 mesi dalla regolarizzazione
  • ritardi non regolarizzati: conservazione per 36 mesi dalla chiusura del rapporto contrattuale.

Trascorso il periodo previsto, le segnalazioni vengono cancellate automaticamente, a meno che non si verifichino ulteriori ritardi.

Come ottenere maggiori informazioni?

Per approfondire i diritti del consumatore e il funzionamento dei SIC, si consiglia di consultare il sito dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. Qui è disponibile anche il codice deontologico che regola la gestione delle informazioni creditizie.