Cos’è il sovraindebitamento?

Le procedure di composizione della crisi regolate dalla legge n. 3/2012 sono dirette a “porre rimedio alle situazioni di sovraindebitamento non soggette né assoggettabili a procedure concorsuali” quali, ad esempio, il fallimento o la liquidazione giudiziale.

Per poter accedere alle procedure di composizione della crisi sono richiesti due requisiti:

1) il debitore deve trovarsi in una situazione di sovraindebitamento;

2) il debitore deve essere un soggetto “non fallibile” (lo sono, ad esempio, il consumatore e l’impresa agricola, ma anche i piccoli imprenditori e i professionisti).

Cosa si intende per sovraindebitamento?

La L. 3/2012 lo definisce come “la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”.

Si trova quindi in situazione di sovraindebitamento il soggetto che non abbia denaro o altri beni facilmente liquidabili per pagare i propri debiti. Tale situazione può causare il sovraindebitamento non solo quando il debitore non è più definitivamente in grado di pagare regolarmente, ma anche quando si trovi in difficoltà nel farlo e si veda costretto, ad esempio, a ricorrere a nuovi prestiti, o, nelle situazioni più gravi, agli usurai.

Qualche esempio pratico per comprendere quando si può ritenere di essere in una situazione di sovraindebitamento e quali possono esserne le cause:

  • Accumulo eccessivo di debiti: spesso  nel corso degli anni si contraggono debiti in eccesso rispetto alle capacità di reddito e si aprono nuovi prestiti per estinguere quelli precedenti, e ci si trova  sovraindebitati nell’impossibilità di onorare i propri impegni finanziari in quanto il bilancio (individuale o familiare) fa registrare uscite superiori alle entrate.

Una corretta educazione finanziaria dovrebbe portare a non contrarre debiti, quali, ad esempio, il mutuo per la casa, che assorbano oltre il 30% del reddito disponibile lordo ed in ogni caso a non assumere debiti “non finalizzati” (il cosiddetto “credito al consumo”, ad esempio, le spese fatte con la carta di credito, la rateizzazione del prezzo degli acquisti, la cessione del quinto) che assorbano oltre il 25% del reddito disponibile lordo. Il superamento di tali percentuali è di per sé un indicatore di una possibile situazione di sovraindebitamento. Banche e finanziarie prima di erogare un prestito dovrebbero sempre controllare la situazione debitoria complessiva di chi ne fa richiesta.

  • Nuovi prestiti per pagare quelli precedenti: spesso la situazione di sovraindebitamento nasce dalla scelta di ricorrere a un nuovo debito ai primi segnali di difficoltà nel far fronte al debito esistente: in molti casi tale scelta non risolve, ma aggrava il problema iniziale in quanto quasi sempre crescono interessi e commissioni e l’uscita dal debito diventa poi impossibile.
  • Sovraindebitamento attivo: può accadere che la difficoltà di far fronte ai debiti assunti, o la definitiva incapacità di farvi fronte con regolarità, dipenda, invece da scelte di consumo poco attente alle proprie risorse o a imprudenza nelle scelte di acquisto e di investimento, riconducibili ad una poco attenta gestione e a una scarsa educazione finanziaria. Le banche e le finanziarie spesso approfittano di tali situazioni, elargendo nuovi finanziamenti senza verificare che il cliente possa effettivamente avere le risorse per condurre una vita dignitosa e pagare i propri debiti. Dovrebbero invece verificare l’ammontare complessivo dei debiti già esistenti e di quelli nuovi per capire se le entrate del richiedente possano essere sufficienti per evitare il sovraindebitamento.
  • Sovraindebitamento passivo o da imprevisti: il sovraindebitamento può derivare però anche da fatti avversi sopravvenuti imprevedibili quali la perdita del lavoro, le difficoltà finanziarie che può incontrare una piccola impresa, fatti legati alla sfera familiare e personale (separazioni, necessità di cura, malattie), ma anche dal “semplice” aumento del costo della vita (si pensi oggi al costo dell’energia), dalle crisi economiche che interessano l’intera società, nonché da situazioni patologiche quali ludopatie e dipendenze da alcool e droghe.

Per evitare di trovarsi in situazione di sovraindebitamento, è importante compiere scelte di acquisto e di investimento sostenibili che tengano conto delle risorse su cui si può fare affidamento, senza erodere, oltre i limiti di prudenza , il reddito disponibile.

Se ti trovi però in una situazione di difficoltà nel far fronte alle obbligazioni assunte (a prescindere dal fatto che tale situazione sia dipesa da scelte poco attente o da imprevisti) è importante affrontare il problema con tempestività, ricorrendo alla consulenza sul debito e facendo ricorso alle procedure di risoluzione della crisi da sovraindebitamento.

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